Se vuoi sapere come comprimere la voce, ti può piacere anche questo articolo in cui spieghiamo come equalizzarla.
Partiamo col dire che di per se l’utilizzo del compressore è fondamentale, in quanto riesce a rendere omogeneo il suono. Il compito del compressore è quello di abbassare i picchi più alti della voce in modo tale da livellarli con quelli più bassi, ciò ci permette di ridurne quindi la dinamica. Anche la compressione come l’EQ ci dà modo di posizionare la voce nel beat per non farla uscire troppo.
Compressori hardware
Ci sono due grandi categorie di compressori, quelli hardware e quelli digitali (plugin).
In quelli hardware troviamo:
Sono usati in genere per fare una prima compressione della voce. Hanno un attacco e un rilascio automatici generalmente più lenti rispetto agli altri compressori, li caratterizza il tipo di compressione morbida, utili a rendere la voce calda e compatta.
- Compressori Fet (Field Effect Transistor) come l’1176LN della Universal Audio.
Il loro punto forte è quello di avere un attacco ed un rilascio molto veloci, inoltre donano una saturazione molto ricercata, sono un must have in tutti gli studi di registrazione professionali.
- Compressori VCA come l’API 2500 di Waves.
Vengono spesso utilizzati nel canale master o in un gruppo bus per dare un effetto “glue” al mix. Sono dei compressori trasparenti.
- Compressori Valvolari (Vari-Mu) come lo STAMCHILD SA-670 della Stam Audio.
Lavorano tramite l’utilizzo di una valvola e riescono a donare un certo calore alle voci.
Compressori digitali
In quelli digitali, oltre a trovare le varie emulazioni dei compressori hardware, possiamo trovare:
- Compressori multi-banda come il Pro-MB della Fab Filter.
E’ la soluzione migliorare quando vogliamo comprimere soltanto un range di frequenza. Molto usato in master per controllare l’ intero spettro.
- Compressori side-chain come il Pro-C2 della Fab Filter.
In realtà la side-chain, più che una tipologia è una caratteristica di alcuni compressori, come il Fab Filter Pro-C2, che ci permette di comprimere un segnale audio in relazione a un altro. Utile ad esempio per comprimere il basso solo quando suona la cassa, in modo da darle spazio e farla emergere.
Perché è importante sapere come comprimere la voce?
E’ essenziale sapere come comprimere la voce, poiché il compressore è uno degli strumenti più utili nel mix e grazie al suo utilizzo si possono ottenere enormi benefici sia sulla dinamica del brano che sulla parte timbrica.
Ad esempio, ci sono lettere chiamate plosive (b,d,p) che data la loro pressione sonora elevata, tendono ad emergere troppo, con una buona compressione si possono attenuare e livellare con il resto.
Inoltre si possono comprimere delle sporche e delle doppie voci in modo da controllarle e posizionarle in modo diverso rispetto alla voce principale. In special modo nei ritornelli, si usano spesso delle compressioni con effetto “pumping” per dare una spinta maggiore alla voce.
I parametri del compressore
Ci sono vari parametri che si possono impostare in un compressore.
- Ratio: è il rapporto di compressione, il primo numero indica i dB in input e il secondo i dB in output. Quindi un rapporto di 4:1 su 4 dB oltre la soglia ne lascerà uscire 1.
- Treeshold:Â definisce la soglia sopra la quale avviene la compressione lasciando intatta la parte al di sotto.
- Attack: indica il tempo impiegato dal compressore per raggiunge il suo massimo carico di lavoro.
- Release: è il tempo nel quale il compressore termina di lavorare.
- Knee: chiamato anche “ginocchio”. Serve ad impostare la curva di compressione data dalla treeshold.
- Make-up: è possibile che il volume originale dopo le varie operazioni possa aver subito delle variazioni, possiamo recuperare i dB persi attraverso questo parametro.
Come comprimere la voce: il procedimento
Una volta che abbiamo una voce ben equalizzata possiamo lavorare sulla compressione. Prima di intervenire, bisogna capire cosa serve al nostro mix ed è importante fare un ascolto critico per rendersene conto.
In genere si fa una prima compressione per livellare i picchi più importanti e una seconda compressione per ottimizzare la dinamica, sopratutto in generi come l’Hip Hop dove la voce ha una dinamica molto estesa. È bene stare attenti a non comprimere in modo troppo aggressivo la voce per evitare di perderne la presenza all’interno del mix, rendendola piatta e chiusa. Si consiglia infatti di non superare i 4/5 dB di compressione nei picchi più alti.
Come detto prima, se la voce lo richiede si può usare un secondo compressore più veloce, come l’1176. L’1176 offre la possibilità di settare un attacco e un rilascio molto veloci, è quindi consigliato dopo l’LA-2A e l’LA-3A, poiché ti permette di attenuare i transienti che questi ultimi non sono riusciti a catturare (essendo compressori lenti). Inoltre è il compressore perfetto anche per donare una certa saturazione alla voce.
Consigli sull’utilizzo del compressore
Abbiamo detto quindi che è bene usare un primo compressore per livellare la dinamica e un secondo compressore per catturare i transienti in eccesso, ma è spesso utile inserire anche un terzo compressore di tipo VCA sulla traccia gruppo per “incollare” le voci tra loro.
Inoltre puoi usare compressori analogici anche durante la ripresa delle voci per ottenere fin da subito una dinamica più controllata. In questo caso è bene comprimere in modo lieve (senza superare i 2 dB di compressione) poiché una volta registrata la voce non sarà possibile tornare indietro in caso di compressioni troppo aggressive.
Comprimendo troppo la voce infatti, si incorre nel classico effetto di “over compression”. Questo effetto è caratterizzato da un suono molto “schiacciato” ed è spesso ricercato in un certo tipo di voci, ma dannoso e sconsigliato in fase di registrazione.
E tu quale plugin usi per comprimere? Quale compressore analogico ti piacerebbe avere? Dicci la tua nei commenti in fondo alla pagina.
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