Nell’articolo di oggi vedremo come creare un beat Trap usando un metodo standard, ideale per chi è agli inizi ma anche per chi è curioso di scoprire nuovi metodi per migliorare le proprie produzioni.
Caratteristiche generali
Innanzitutto partiamo dal ritmo che una traccia Trap predispone di solito. Se parliamo di ritmo parliamo perciò di BPM, ovvero battiti per minuto.
Partendo per esempio da un BPM di 130, alzandolo o abbassandolo aumenteremo o diminuiremo la velocità del nostro beat.
La Trap presenta diversi sottogeneri e in base a questi il ritmo e la velocità di esecuzione è differente:
- Hip Hop: 80 – 100 BPM
- Soul Trap: 100 – 130 BPM
- Afro Trap: 110 – 140 BPM
- American Trap (degli inizi): 120 – 140 BPM
- American Trap (più recente): 140 – 180 BPM
Ricordiamo che i BPM vanno sempre impostati prima di iniziare a creare un beat, poiché cambiandoli può variare la percezione emozionale del beat stesso.
Com’è strutturato un beat Trap
Una volta chiarito il ritmo, partiamo a vedere di preciso come si forma lo scheletro di un beat Trap. Un beat Trap si può dividere in due grandi parti, la parte ritmica e la parte melodica.
La parte ritmica è formata da suoni di batteria e strumenti percussivi come:
- Kick
- Snare
- Hi-Hats
- Crash
- Clap
Questi sono i principali suoni usati per creare la parte ritmica di un beat Trap, ma ce ne sono molti altri meno usati come il ride, il tom, lo shaker, il bongo, il tamburello e il triangolo. Ovviamente questi non sono tutti gli strumenti esistenti, ne esistono davvero un’infinità , il che ci permette di creare una grande varietà di batterie diverse.
Nella parte melodica invece possiamo trovare diversi strumenti che possono essere divisi per categoria:
- Il basso: strumento che lavora sulle basse frequenze.
- Gli accordi: insieme di minimo tre note simultanee.
- La melodia: linea melodica principale del beat.
- Gli arpeggi: note suonate in rapida successione.
- I suoni plucked: suoni con attacco veloce e pizzicato.
- I pads: suoni “tappeto” o di sottofondo.
Per ognuna di queste categorie si possono usare diversi strumenti. Ad esempio gli accordi possono essere creati con un piano, con una chitarra, con un organo e così via. La scelta degli strumenti da usare per creare un beat Trap è puramente personale, ma bisogna anche sceglierli con cognizione di causa.
Creare la Batteria
Avendo già visto nel precedente paragrafo quali sono gli elementi di una batteria, vediamo come realizzarla. Per costruire una batteria Trap puoi procedere inserendo gli strumenti in questo ordine:
- Snare: inseriscilo inizialmente a metà di ogni misura, puoi modificarlo successivamente per ottimizzare il botta e risposta con il Kick.
- Kick: usalo inizialmente all’inizio di ogni misura, dopo puoi cambiarlo per migliorare il groove generale.
- Crash: usalo ogni due o più misure per creare uno stacco tra i versi.
- Hi-Hats: inizialmente vengono messi dritti, dopo si sperimentano diverse accelerazioni a ridosso di Snare e Kick.
Questo è un procedimento che ti garantisce la possibilità di ottenere sempre un risultato corretto. Con l’esperienza e la pratica però, puoi trovare un tuo metodo personale che ti permetta di avere una marcia in più.
Creare la linea di basso
Il basso è lo strumento portante che lavora sulle basse frequenze di un beat e può essere di vari tipi:
- Digitale: creato col sintetizzatore.
- Acustico: cordofono con 4 o 5 corde.
- Elettrico: elettrofono solitamente da 6 corde.
Per quanto riguarda la creazione di una linea di basso puoi usare due metodi diversi:
- Inserendo una nota di basso sotto ogni kick modificando intensità , durata ed intonazione.
- Creando una linea melodica indipendente valutando anche l’utilizzo del “glide”.
Creare la parte melodica
Una volta creata la batteria e la linea di basso del nostro beat, non ci resta che creare la parte melodica usando le diverse tipologie di strumenti viste nei paragrafi precedenti (accordi, arpeggi, suoni plucked, pads, ecc…).
Per iniziare a dare un’atmosfera precisa al beat ti consigliamo di inserire dei suoni tappeto (pads) che si usano infatti per creare una sorta di sottofondo generale che accompagnerà gran parte del beat.
Dopo aver steso un accompagnamento generale che ci soddisfa e che rispecchia l’atmosfera che ci siamo prefissati, puoi inserire degli accordi di pianoforte o di altri strumenti. Questi ultimi di solito si costruiscono inserendo una nota fondamentale e le successive note dell’accordo, inserendole in successione con lo scopo di creare un ritmo incalzante nel beat. Puoi costruire un accordo maggiore o minore in base alla sonorità che vuoi dare al beat. Di solito quelli minori sono preferibili, in quanto donano un atmosfera più cupa e tenebrosa.
A questo punto, se abbiamo lavorato bene, possiamo già sentire che il beat sta prendendo una forma precisa, possiamo quindi iniziare a ragionare su come differenziare il ritornello dalle strofe. A questo scopo inseriamo nelle parti del ritornello una linea melodica.
Per creare una linea melodica efficace è importante scegliere con cura lo strumento da usare, poiché dovrà spiccare con una certa importanza nel beat. Puoi usare un synth, una tromba, un violino o altri strumenti che non hai ancora usato in altri parti del brano.
Infine, per concludere la stesura del beat, puoi aggiungere dei suoni plucked e degli arpeggi. Vengono infatti usati per accompagnare gli altri strumenti e hanno lo scopo di arricchire la parte melodica senza risultare invasivi. Suonano in maniera pizzicata (plucked) o in rapida successione (arpeggi).
Riassunto
Riassumendo quanto detto sopra, per creare la parte melodica puoi procedere in questo modo:
- Inserisci un sottofondo di pads.
- Crea un ritmo incalzante con degli accordi.
- Costruisci una linea melodica nei ritornelli.
- Arricchisci il beat con degli arpeggi e dei suoni plucked.
Cosa serve per creare un beat Trap
Per creare un beat Trap non servono particolari conoscenze musicali se non quelle di base. Infatti quasi ogni sequencer al giorno d’oggi facilita la stesura di accordi e scale musicali tramite una compilazione automatica delle note.
Come approfondito nell’articolo su come diventare un beatmaker, le componenti principali da usare per produrre un beat sono le seguenti:
- Computer: essenziale per ospitare il sequencer
- Sequencer: programma usato per creare i beat.
- Cuffie/monitor da studio: si usano per riprodurre l’audio in modo fedele.
- Tastiera MIDI: si usa per suonare le note e le parti percussive.
Oltre alle conoscenze teoriche e alla strumentazione, per creare un beat professionale bisogna fare molta pratica e sviluppare una certa musicalità . Questo ci permette di costruire dei beat piacevoli con melodie efficaci e ritmi incalzanti.
Se hai domande o dubbi riguardo l’articolo, non esitare a lasciare un commento in fondo alla pagina, saremo lieti di aiutarti. Buona musica da Fondazione Rap!
0 commenti