In questo articolo parleremo di come equalizzare la voce per inserirla bene nel beat. Ci sono vari tipi di equalizzazione e diverse tecniche da usare per raggiungere questo obiettivo, conoscerle bene ti aiuta a operare in modo corretto e consapevole.
E’ importante, prima di tutto, fare un ascolto critico per renderci conto se la voce presenta degli artefatti da correggere. E’ bene sapere che partendo da una buona registrazione la fase di eq ci risulterà molto più semplice. Molti preamp ad esempio hanno un equalizzatore integrato, consentendo di modellare il timbro già in fase di registrazione.
Perché è importante equalizzare la voce?
E’ importante equalizzarla bene per una serie di motivi che vediamo di seguito.
- Renderla più omogenea: ci troviamo spesso a lavorare con una voce che presenta uno spettro audio poco bilanciato.
- Correggere la stanza: spesso si trovano risonanze e artefatti causati da voci registrate in una stanza non ottimale, questi problemi si risolvono con un EQ.
- Creare effetti creativi: Possiamo creare degli effetti sulla voce come quello radiofonico. Inoltre possiamo utilizzare dei trattamenti sulle sporche e doppie voci per portarle in secondo piano nel mix.
- Equalizzare un riverbero o un delay: Se vogliamo dare un proprio spazio all’effetto in questione e notiamo che si “scontra” con la voce principale è bene equalizzarlo.
Per trattare in modo corretto la voce bisogna ricordarsi di fare sempre un check-up bypassando l’EQ inserito in catena, switchando prima e dopo (A/B). Inoltre, fare delle pause ogni tanto ci darà modo di far riposare le orecchie e di compiere operazioni in modo più lucido.
Range di frequenze della voce
Per rendere più chiaro il discorso di EQ è bene elencare i vari range di frequenze utili.
FREQUENZE BASSE
20 – 100 Hz Sono delle frequenze che non contengono informazioni fondamentali riguardanti la voce. Vengono generalmente tolte con un filtro High Pass per fare pulizia.
100 – 200 Hz Qui puoi trovare sia la fondamentale della voce maschile che alcune risonanze date dalla stanza dove è stata registrata la voce. Lavora con una Q stretta.
FREQUENZE MEDIO-BASSE
200 – 300 Hz In questo range troviamo la fondamentale della voce femminile. Adopera una Q abbastanza larga se la voce risulta ovattata.
300 – 500 Hz Danno un effetto molto “cartonato” alla voce anche in base a che catena audio si usa per la ripresa vocale. Se presenta un suono fastidioso è bene attenuarlo.
FREQUENZE MEDIEÂ
800 – 1200 Hz Intorno questa zona la voce può risultare “nasale” in tal caso è bene individuare la zona specifica e attenuarla.
FREQUENZE MEDIO-ALTEÂ
2 kHz Boosta questa zona per dare presenza alla voce.
5 – 8 kHz In questa zona si trovano le sibilanti. Puoi attenuarle con un de-esser se risultano troppo pungenti e fastidiose.
FREQUENZE ALTEÂ
12 – 20 kHz Boosta quest’area se vuoi dare maggiore aria alla voce utilizzando un filtro a scaffale.
Insomma, è bene sapere che ogni strumento (come la voce) ha zone di frequenze che lo caratterizzano su cui bisogna concentrarsi.
Come equalizzare la voce: EQ trasparente
All’inizio si usa un EQ parametrico per lavorare la voce in modo pulito e preciso. Un EQ molto usato in questo caso è il Pro Q3 della Fab Filter, molto trasparente e pratico nell’utilizzo.
Gli EQ parametrici hanno vari tipi di filtri:
- Filtro High Pass: ci permette di mantenere le frequenze al di sopra della soglia e di tagliarne le rimanenti. Si può impostare una pendenza misurabile in dB per ottava.
- Filtro Low Pass: ci permettere di mantenere le frequenze al di sotto della soglia e tagliarne le restanti. Si usa per “chiudere” la voce tagliando gli estremi di banda alti.
- Filtro Bell: ci permettere di lavorare su una singola frequenza e su quelle adiacenti impostando la larghezza della Q.
Il filtro bell è dotato di 3 controlli:
- Gain: Imposta la quantità di guadagno o di attenuazione.
- Frequenza: ci dà modo di scegliere la frequenza su cui operare.
- Q o Campanatura: ci permette di stringere o allargare il range di frequenze da processare. Generalmente per trattare delle risonanze si usa una Q molto stretta, mentre per lavorare nella timbrica una più larga.
Come equalizzare la voce: EQ colorato
Una volta pulita la voce e posizionata nel mix, può capitare di sentirla ancora spenta, come se le mancasse del colore. Questo colore si può dare con degli EQ diversi dai parametrici, chiamati EQ analogici. Ne esistono di diversi e molti di essi sono stati emulati anche sotto forma di plugin.
Tra i più conosciuti ed utilizzati troviamo:
- Maag audio EQ4 di Plugin Alliance (viene spesso usato per donare aria alla voce).
- API 550 della Waves (ha la particolarità di donare alla voce un suono molto caldo e caratteristico).
- PuigTec EQP-1A della Waves (dona un suono morbido, ottimo per smussare le medie frequenze in eccesso della voce).
Ognuno di questi EQ ha un carattere e un colore che lo differiscono dagli altri, ma tutti hanno delle Q molto larghe e un sound molto musicale. Ovviamente utilizzando una macchina analogica invece di un plugin si può ottenere un risultato più caratteristico. Uno dei punti forti del digitale però è la vasta scelta di plugin che possiamo usare nel corso del mix.
Conclusioni
L’equalizzazione svolge un lavoro fondamentale nel mix, è infatti grazie ad essa che possiamo modellare il tono, pulire le tracce da risonanze e artefatti, posizionare la voce in un certo modo e tanto altro. Ovviamente come già detto all’inizio, una buona registrazione e un’ottima performance dell’artista incidono molto sul risultato finale.
Inoltre, spesso si commette l’errore di lavorare la voce in SOLO. E’ bene farlo per ascoltare le risonanze ma bisogna sempre tenere a mente che la voce dovrà suonare bene con il beat.
Un altro fattore importante del mix è la compressione, per saperne di più leggi il nostro articolo su come comprimere la voce.
E tu come preferisci equalizzare la voce? Se vuoi condividere il tuo pensiero con noi o hai qualche domanda, diccelo nei commenti.
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