Se non sai come mixare la voce leggi questo articolo, ti chiarirà tutti i passaggi utili. Il trattamento della voce è una parte fondamentale del processo di mixaggio di un brano ed incide molto sul risultato finale. In questa guida spiegheremo quali plugin usiamo, ricordando però che si possono usare anche macchine analogiche per donare colore e carattere aggiunto.
Cose da sapere prima di mixare la voce
Prima di passare alla fase di mixing, se pensiamo anche a registrare la voce, dobbiamo essere sicuri di avere la miglior qualità possibile fin dall’inizio. A questo scopo è bene registrare con strumenti di qualità in una stanza con acustica trattata. Una stanza trattata a dovere può infatti evitare particolari artefatti sulla voce, come risonanze, riverberi ed echi.
Gli strumenti minimi necessari sono i seguenti:
- Microfono: Capta e registra le onde sonore emesse dalla voce.
- Scheda audio: Converte il segnale catturato dal microfono e lo riproduce sulla DAW, inoltre presenta preamplificatori integrati alla quale poter collegare il microfono.
- Preamplificatore: Amplifica il segnale catturato dal microfono e lo porta nella scheda audio a volumi idonei (se utilizzi un preamplificatore esterno devi bypassare quello della scheda audio).
Perché è importante sapere come mixare la voce?
È importante sapere come mixare la voce e comprendere a pieno i plugin da usare per ottenere buoni risultati. Ti è mai capitato di sentire effetti particolari sulla voce in alcune canzoni famose? Ecco, questi effetti sono stati inseriti dal mix engineer in fase di mixaggio.
Prima di pensare ad effetti particolari da inserire, è essenziale ottimizzare la voce attraverso una certa procedura che vediamo di seguito.
Come mixare la voce: la catena di plugin
La mia personale catena di plugin per il mix della voce è la seguente:
- Equalizzazione correttiva: si utilizza un eq parametrico per togliere in modo chirurgico le risonanze ed eventuali artefatti.
- Compressione: si utilizza per rendere più omogenea la dinamica della voce comprimendo i picchi più alti in termine di volume.
- De-esser: serve ad attenuare le sibilanti fastidiose (s, z, c) stando attenti a non intervenire in modo troppo deciso per evitare di chiudere la voce.
- Equalizzazione colorata: questo tipo di eq serve a modellare il timbro della voce per amalgamarla meglio nel mix. A tale scopo si può usare un’emulazione analogica come vedremo di seguito.
- Riverbero e delay: servono a dare ambiente alla voce e a farla sedere meglio nel mix. Esagerare con questi effetti potrebbe rendere la voce meno chiara e intelligibile.
Equalizzare la voce
Di solito il primo stadio di eq si limita ad operazioni correttive, tagliando le basse frequenze in eccesso (con un filtro passa alto) e togliendo eventuali risonanze e artefatti (con un filtro a campana stretta). Per compiere queste operazioni si usa un eq di tipo parametrico che ci permette di fare trattamenti mirati senza risultare invasivo sulla voce.
Il secondo stadio di equalizzazione consiste nell’usare un eq colorato come il Maag Audio EQ4 della Plugin Alliance. Questo plugin emula una macchina analogica di primo livello e dona un certo carattere alla voce, di solito si usa per dare aria alla voce e renderla più aperta agendo sulle frequenze alte.
Per avere maggiori dettagli sull’equalizzazione leggi il nostro articolo su come equalizzare la voce.
Comprimere la voce
Lo scopo principale della compressione è quello di ridurre i picchi più alti della voce e avere una dinamica più controllata. Per avere maggiore controllo si può usare un compressore che permetta di gestire l’attacco e il rilascio, un ottimo esempio è il CLA-76 di Waves (che emula l’Universal Audio 1176). Se il mix lo richiede si può usare un secondo compressore, controlla sempre che dopo l’aggiunta del compressore il volume della traccia rimanga uguale.
Per avere maggiori dettagli sulla compressione leggi il nostro articolo su come comprimere la voce.
De-esser
Capita spesso che su alcune parti del cantato le sibilanti (s, c, z) risultino fastidiose e pungenti. Nessun problema, anche in questo caso viene in nostro aiuto un plugin chiamato De-esser, che impostandolo sulla frequenza fastidiosa la attenua ogni volta che si presenta.
Riverbero e delay
Per dare ambiente alla voce e per amalgamarla meglio nel mix si utilizza il riverbero. Di solito si usa un riverbero di tipo “plate” per donare maggiore profondità alla voce, ma in base ai casi si possono usare anche altre tipologie. È importante equalizzare il riverbero per non rendere la voce confusa, attenuando le frequenze in eccesso ed enfatizzando quelle più interessanti.
Il delay invece, crea delle ripetizioni del segnale in intervalli di tempo (impostabili in millisecondi o tramite i BPM del progetto). Questo effetto può essere usato in modo creativo creando delle ripetizioni sulle voci secondarie (doppie, sporche, cori, ecc…). Spesso viene usato anche sulla voce principale per farla sedere meglio nel mix, in questo caso è bene usarlo in piccole quantità.
Differenze prima e dopo il mix della voce
Nel primo esempio si può ascoltare la voce grezza, senza alcun effetto. Si può notare che la voce, prima del nostro mix, suona molto “grezza” e poco inserita nel mix.
Di seguito invece si può ascoltare la voce con gli effetti applicati.
Riteniamo che un bravo sound engineer, oltre a “curare” il suono, deve anche trattarlo in modo artistico e metterci un suo personale tocco. Il riverbero messo in un certo modo o un’eq fatta con un certo plugin invece di un altro potrebbe fare la differenza nel mix.
Speriamo che questo articolo sia stato utile e che ti abbia aiutato a capire meglio come trattare la voce nei tuoi mix. Tu quali plugin utilizzi sulle voci? Faccelo sapere nei commenti.
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