Spesso ci chiediamo come registrare la voce nel modo corretto per consegnare le nostre tracce al fonico che si prenderà cura del mix. Capita infatti di dover lavorare online per via della distanza, non potendo andare direttamente in studio per registrare la nostra voce.
In caso volessimo registrare nel nostro home studio, è importante sapere che ci sono delle regole da seguire per avere un buon risultato. Molti pensano che in fase di mix si possa correggere tutti i problemi che abbiamo avuto in registrazione, ma purtroppo non è sempre così e il risultato finale andrà di pari passo con quello iniziale.
Come registrare la voce nel modo corretto
Si consiglia di mantenere una distanza di almeno 15 cm dal microfono e di avere la bocca direzionata verso la capsula del mic, in quanto ruotando leggermente la capsula si smussano le frequenze alte della voce. Questa pratica si può usare per ammorbidire le registrazioni di voci troppo frizzanti.
L’uso di un pop filter è fondamentale per attenuare le plosive della voce (ad esempio la “B” e la “P”). In commercio si trovano anche dei reflection filter, che grazie ai materiali fonoassorbenti con il quale sono creati, riescono ad assorbire le prime riflessioni generate dalla voce quando si infrange su una qualsiasi superficie. Questo ci aiuta ad avere take più puliti e presenti.
Per registrare la voce in modo corretto dobbiamo assicurarci che il take non clippi, ossia che non superi lo 0 dB digitale. Quando una traccia clippa, l’onda sinusoidale viene distorta e rovinata in modo permanente. In fase di rec è consigliabile non superare il tetto dei – 6 dB di picco massimo e di stare in media intorno ai – 10 dB/- 16 dB. Allo stesso tempo è importante anche non registrare a volumi troppo bassi, perché alzando troppo il volume della voce in fase di mix, verranno a galla anche il rumore di fondo e i problemi acustici della stanza.
Se può esserti utile capire meglio come funziona il mix della voce leggi il nostro articolo in cui spieghiamo come mixare la voce.
Ricordiamo inoltre che per registrare dei buoni take bisogna avere una buona catena audio, posizionare il microfono in un ambiente privo di particolari risonanze e registrare in una stanza poco riverberata.
Registrare la voce con l’autotune
Al giorno d’oggi nella maggior parte della musica che ascoltiamo troviamo degli effetti come l’autotune.
Mentre registriamo possiamo ascoltare la nostra voce con l’autotune direttamente in cuffia. Per fare ciò bisogna inserirlo in insert nella traccia che stiamo registrando e attivare il direct monitoring (differente per ogni sequencer). Con l’autotune in cuffia possiamo renderci conto di eventuali errori di intonazione. Ricorda che così facendo l’effetto non verrà registrato sulla traccia ma verrà solo riprodotto in cuffia.
Consigliamo infatti di mandare le voci al sound engineer prive di autotune e altri effetti, così da lasciargli carta bianca. Possiamo quindi usare gli effetti per aiutarci con la rec e disattivarli prima di esportare le tracce. Ovviamente per poter usare l’autotune in modo corretto bisogna impostare la chiave e la scala del beat che stiamo usando.
Inoltre è importante avere degli ascolti fedeli per valutare la qualità dei nostri take prima di mandarli in lavorazione. In caso non ne avessi già un paio, abbiamo racchiuso in un articolo i migliori monitor da studio per guidarti all’acquisto.
Come editare la voce registrata
La fase di editing, è la fase preliminare del mix. E’ come quando si costruisce un puzzle, bisogna prendere i vari pezzi (take) e farli combaciare con gli altri.
Spesso capita che preferiamo una parte di un take e una parte di un altro, in questo caso subentra la fase di editing, possiamo prenderli entrambi e collegarli tra di loro. L’editing si fa anche per mettere in sync delle doppie o dei controcanti con la voce principale per avere un suono più omogeneo, compatto e pulito possibile. Si fanno anche dei tagli sui take per levare respiri fastidiosi e dei fade in/out per togliere eventuali “click” che vengono generati quando viene tagliata la clip audio. Si consiglia sempre di registrare più take vocali per avere più materiale nel caso si dovesse sostituire alcune parti.
Esportare la voce registrata
Anche l’export del materiale da consegnare è fondamentale in quanto ne determina la qualità . Lo standard musicale è di 44.1 kHz e i suoi multipli. E’ consigliabile registrare a 88.2 kHz se dobbiamo usare l’autotune, poiché lavora in modo più preciso su tracce di risoluzione maggiore. Il 48 kHz viene usato in caso l’audio debba essere lavorato insieme al video. Se registriamo a 88.2 kHz, ovviamente dobbiamo anche esportare a questa frequenza per non avere perdite di qualità . Inoltre, bisogna fare attenzione anche ad esportare a 24 bit e non a 16 bit (qualità CD). Infine imposteremo come formato il WAV, che ha una qualità maggiore poiché non è un formato compresso come l’mp3.
Quindi ricapitolando, esportiamo le tracce in questo modo:
- Formato WAV
- Sample rate a 44.1 kHz o 88.2 kHz
- Bit depth a 24 bit
In genere, si esporta sia le voci che il beat con il locatore impostato all’inizio del progetto (sulla prima misura) in modo da avere le voci a tempo con il beat quando saranno importate sulla sessione di mix.
Speriamo che questa guida ti abbia aiutato a capire meglio come esportare le voci prima di mandarle a mixare in uno studio, se hai qualunque domanda o richiesta lascia un commento in fondo alla pagina!
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